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A San Francisco retrospettiva su Luchino Visconti


Importante iniziativa del Berkeley Art Museum & Pacific Film Archive, nei pressi di San Francisco, che dedica nel mese di agosto una ampia retrospettiva al grande regista italiano Luchino Visconti. La retrospettiva che si svolge dal  5 al 29 agosto, proietterà 17 film,di Visconti, tra cui "Ossessione", "Bellissima","Senso", "Rocco e i suoi fratelli", "Il Gattopardo", "Morte a Venezia" e "L'innocente". L'importante evento avviene in collaborazione  con  Cinecitta' Holding,   Ministero dei Beni Culturali, Istituto Italiano di Cultura di San Francisco e  Consolato Generale d'Italia a San Francisco.

   
 

 

FILMOGRAFIA
 

Luchino Visconti e Anna Magnani sul set di "Bellissima"

Biografia di Luchino Visconti
(Milano, 1906 - Roma, 1976)

Di origini aristocratiche, Luchino Visconti già negli anni '30 inizia ad interessarsi di cinema; determinante fu l'incontro a Parigi con Jean Renoir, che lo inizia al cinema facendolo divenire suo assistente.  Nel 1942  dirige il suo primo film "Ossessione" tratto dal romanzo di   James M. Cain "Il postino suona sempre due volte". Protagonisti del film una splendida Clara Calamai e Massimo Girotti. 
Durante la lotta partigiana contro il nazifascismo, nel ‘43 è arrestato per sospetta  attività partigiana. Liberato fortunosamente, ritorna al cinema nel '48  "La terra trema", tratto da i  "I Malavoglia" di Verga. Il film  interpretato da attori non professionisti è recitato in dialetto siciliano.
Nel 1951 dirige "Bellissima" , un film dalle molte citazioni: Zavattini e "Cinema nuovo",   Magnani ed Hollywood, la Cinecittà di Blasetti e dei venditori di sogni. "Bellissima" è un  opera fondamentale del cinema italiano che si andava modificando.
 Nel 1954, Visconti firma  "Senso" rilettura di un  Risorgimento privo di ipocrisie. "Senso" resta un capolavoro del cinema italiano,una perfezione creativa totale e una magistrale direzione degli attori, quasi fosse stato girato in uno stato di grazia.   
 Con "Rocco e i suoi fratelli" girato nel 1960, Visconti conclude il periodo creativamente più fertile. Il film  narra il disfacimento d’una famiglia di origine contadina nel contatto con la città.
Dopo "Rocco e i suoi fratelli" Visconti dirige opere più o meno di maniera come "Il Gattopardo", "Ludwig"nel 1973
Allontanatosi dalla polemica politica, egli torna ad essere un  regista più che un autore.