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E' morto Marlon Brando, ultimo grande mito del cinema,l'attore più grande di tutti i tempi 


Marlon Brando sul set di Ultimo tango a Parigi, di Bernardo Bertolucci, con Romy Schneieder

Marlon Brando - Galleria - Filmografia

 

  
E' morto Marlon Brando, vincitore di due premi Oscar.  Si è spento all’età di 80 anni l'attore più grande di tutti i tempi,Il protagonista  umiliato e offeso del reduce in «Uomini», quello sensuale e scandaloso di Kowalski in «Un tram che si chiama desiderio»; l' ambiguo e tormentato di Marc'Antonio in «Giulio Cesare»,  il violento e inibito del motociclista ne «Il selvaggio»; il protagonista eroico e autolesionistico   in «Fronte del porto»,  l' inflessibile e coraggioso del tutore della legge ne «La caccia»;  il nevrotico e impotente  maggiore Penderton in «Riflessi in un occhio d'oro», il solitario e maledetto  Vito Corleone ne «Il padrino»; il dissipato protagonista di «Ultimo tango a Parigi»  il  solitario e minaccioso colonnello Kurtz in «Apocalypse Now».
 
Brando era nato ad Omaha nel Nebraska il 3 Aprile del 1924, figlio di Marlon Brando Sr, venditore di mangimi per bestiame, e dell’attrice Dorothy Pennebaker, morta nel 1954. Figlio di genitori alcolizzati, trascorse gran parte dell’infanzia da solo e, dopo un’educazione di tipo militare alla Shattuck Military School, frequentò l’Actors Studio
 
Bernardo Bertolucci: "Morendo è diventato immortale. Ma forse lo era gia allora, sul ponte di Passy, a Parigi. E' quello che provava ogni giorno l' intera troupe di 'Ultimo Tango' totalmente ipnotizzata dalla sua presenza. Nessuno di noi si era mai trovato davanti a una grande leggenda vivente".

Dino Risi: "Brando e Bogart sono state le facce, le grandi facce, del cinema non solo americano. E' stato un grande personaggio fino ad assurgere a un monumento di sè stesso e ovviamente del cinema".

Sophia Loren: "Attori come lui dovrebbe essere eterni. Era un compagno di lavoro meraviglioso, una persona educata, un grande professionista. Era molto generoso e sensibile, si fidava di tutti, ma nella sua vita ci sono state tragedie vere, forse si è lasciato andare per questo".

Francis Ford Coppola: "Marlon avrebbe odiato sentire la gente che commenta la sua morte. Tutto quello che dirò e che sono triste perché se n'è andato".

Alan Parker: "Era un'icona e mi sarei augurato che negli ultimi anni avesse ricevuto più offerte serie".

Maria Schneider:
"Ho sperato fino all'ultimo che la notizia non fosse vera. Purtroppo se ne va uno degli ultimi miti, tra i due-tre più grandi attori di questo secolo".

 

Gillo Pontecorvo: "Ho incontrato moltissime star americane nella mia vita ma devo riconoscere che Brando, come uomo e attore, era dieci spanne sopra a tutti gli altri, nonostante il mio rapporto con lui sia stato molto burrascoso".

James Caan: "E' stato l'attore che ha maggiormente influenzato quelli della mia generazione. Chi nega questo, non ha capito niente".

Suso Cecchi D'Amico:
"Ho conosciuto Marlon Brando prima che diventasse famoso, a casa Visconti. Ho, avevo una grande stima per lui. Volevamo fare un film insieme a Luchino Visconti, poi per problemi personali non si è fatto niente. Si sa, nel cinema a volte va così".

Robert Duvall: "Il suo ricordo e il suo mito resteranno per sempre. Ha avuto un'influenza enormemente positiva su un numero incredibile di giovani attori".

 

 
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