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“SAIMIR” di Francesco Munzi e “IL CAMMELLO CHE PIANGE” di Byambasuren Davaa e Luigi Falorni vincitori all’Ischia Film Festival 2005

 
Due opere prime si sono aggiudicate il massimo riconoscimento nella terza edizione dell’Ischia Film Festival, kermesse dove a fare da protagonista è la location.
La giuria presieduta da Vittorio Giacci e Carlo Lizzani ha premiato “Saimir”, di Francesco Munzi, come miglior film italiano, e “La storia del cammello che piange” di Byambasuren Davaa e Luigi Falorni come miglior film straniero (la produzione è tedesca). Due opere in cui il paesaggio, degradato nel primo caso, arcaico nel secondo, sono funzionali alla storia e alla sua rappresentazione visiva.
Miglior documentario è stato giudicato “I ragazzi della Panaria” di Nello Correale (già candidato ai David di Donatello), mentre tra i corti a spuntarla è stato “Capolinea” di Mario Cosentino.
Premi minori sono andati ai film “L’iguana” (miglior regia a Catherine McGilvray) “Tartarughe sul dorso” (miglior fotografia a Paolo Bravi) e Cow Girl (migliore scenografia a Detleff Provvedi). Una menzione speciale della giuria al documentario “Appunti romani”, ed al cortometraggio “Puoi chiamarmi Virgilio”.
Momento clou della serata di premiazione, il Ciak di Corallo alla carriera a Vittorio Storaro, autore della fotografia tre volte premio Oscar, tra i più noti in Italia e all’estero. A consegnare il premio un’altra autorità del cinema internazionale, sir Ken Adam, scenografo preferito da Stanely Kubrick e da oggi cittadino onorario dell’isola d’Ischia.

27 giugno 2005
 
Giorgio Pasotti e Fabio Troiano