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Berlusconi si dissocia dalla Lega, sulla questione europea sta con Ciampi
   

Dopo le dichiarazioni del presidente Ciampi che aveva difeso il ruolo dell'Europa e dell'euro, richiamando gli Stati ad assumersi le proprie responsabilità e a non scaricarle sull'Unione europea, il ministro delle Riforme Roberto Calderoli, ha chiesto a Ciampi di accettare la sconfitta della moneta unica, indicandolo come il responsabile della scelta italiana di aderire all'euro. Dopo le dissociazioni dalla Cdl, Calderoli, ha corretto il tiro, precisando che non intendeva rivolgersi al capo dello Stato ma al centrosinistra e a Romano Prodi.

Gli attacchi che Roberto Calderoli, ha rivolto al presidente della Repubblica accusato di essere responsabile dell'ingresso dell'Italia nell'euro e, dunque, della crisi economica del Paese, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha diffuso una nota ufficiale di solidarietà a Carlo Azeglio Ciampi: «Il presidente del Consiglio - si legge in una nota - ha chiamato il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per esprimergli la sua piena solidarietà. Dopo essersi dissociato, a nome suo personale e del governo, dalle critiche al capo dello Stato, il presidente Berlusconi ha richiamato tutti i ministri al rispetto del proprio ruolo istituzionale e dei più alti vertici della Repubblica». In serata la Lega ha risposto al premier con una nota di Andrea Gibelli,capogruppo alla Camera: "Berlusconi faccia chiarezza sul ruolo di Ciampi, e lo divida dalle sue responsabilità storiche di quando ricopriva la carica di ministro dell'Economia. Oggi - ha aggiunto Gibelli - il presidente del Consiglio dovrebbe preoccuparsi di più delle conseguenze dell'euro sulla nostra economia, che dei richiami ai propri ministri. E' molto più grave essere sordi al richiamo del popolo, che insistere con una Europa morta e sepolta ".

Paolo Cento dei Verdi ha dichiarato: "I ministri leghisti Calderoli e Maroni fanno demagogia sul ritorno alla lira, coinvolgendo in questa assurda polemica il presidente Ciampi e provocando un grave danno all'economia e alle istituzioni. Berlusconi non può archiviare la vicenda che coinvolge il suo governo e la sua maggioranza come 'semplice propaganda', ed è indispensabile che si presenti in Parlamento per una discussione sul futuro dell'euro".

5 giugno 2005