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Carlo Rivolta si ribella: "non recito per Dell'Utri", e salta lo spettacolo

 

 

Al teatro Valle di Roma doveva andare in scena l'Apologia di Socrate,di Platone, interpretato da Carlo Rivolta; Avvalendosi della guida del professor Giovanni Reale, platonista tra i massimi viventi, Carlo Rivolta è stato il primo a portare in teatro questi testi. Si tratta di parole il cui valore è straordinario ed eterno, ma rigidamente "impresso" nella pagina scritta: Rivolta riesce a renderle vive di fronte al pubblico anche grazie alla sua singolare capacità di reggere, solo, l’intera scena. Quella da lui compiuta, è un’operazione culturale decisamenta coraggiosa e di enorme valore: e di questo ne era convinto Dell'Utri che si era fatto promotore dell'evento al teatro Valle di Roma, per l'occasione gremito,di spettatori, giornalisti, fotografi e cameramen. L'evento doveva essere un omaggio che i circoli romani volevano dare a Dell'Utri, alla sua prima uscita pubblica dopo la sentenza di Palermo che ha condannato a 9 anni di reclusione per «concorso esterno in associazione mafiosa». L'evento prevedeva anche la presenza del premier Berlusconi, grande amico di Dell'Utri. Ma poco prima l'inizio dello spettacolo ecco inaspettato il colpo di scena: Carlo Rivolta si rifiuta di entrare in scena. A nulla valgono le pressioni di molti spettatori. Rivolta è irremovibile, non vuole dare l'idea di accostamenti pericolosi tra le traversie giudiziarie di Socrate e quelle del senatore siciliano. A questo punto altro colpo di scena, sale sul palcoscenico Marcello Dell'Utri, che tra applausi e grida di evviva, in un clima surreale, spiega che Rivolta ha dichiarato forfait «per pura dissociazione».

«L’apologia di Socrate» fu scritta da Platone ancora ventottenne dopo essere stato cronista al processo, pubblico, cui fu sottoposto il filosofo accusato di empietà e corruzione di giovani, formulatagli dal Consiglio ateniese. Socrate, poi giudicato colpevole e condannato a morte sia pur con pochi voti di scarto, ebbe tuttavia la possibilità di difendersi personalmente: e Platone proprio questo raccontò, le parole d’una difesa sincera, meticolosa.